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Semi da germoglio – Porro Matteo

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Descrizione

Semi da germoglio – Porro Matteo

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Allium porrum

I germogli di porro sono ricchissimi di minerali, questi germogli danno quel “plus” ad ogni spuntino, insalata, zuppa o secondo di carne e pesce.

Note colturali:

  • N° di semi per grammo: 350
  • Pre-attivazione (in frigorifero): 12 ore
  • Ammollo: 12 ore
  • Tempi di produzione: 12/14 giorni

Nutrirsi di germogli di porro è un’abitudine che risale a tempi antichissimi. I primi a testimoniarne l’uso furono i cinesi più di 7000 anni fa.
In seguito i germogli di porro vennero utilizzati per il loro apporto proteico e vitaminico nei periodi più freddi, soprattutto dalla popolazione degli Hunza, che vive nel nord dell’India: tuttora è una delle popolazioni più longeve e resistenti alle condizioni climatiche avverse, ma esistono testimonianze che anche nell’antico Egitto se ne facesse largo uso, soprattutto nei periodi i inondazione del Nilo.
I germogli di porro venivano utilizzati anche dai legionari Romani, che ne tenevano i semi in sacchetti di tela a contatto con il corpo: con il calore e l’umidità i semi germogliavano e venivano utilizzati come cibo altamente energetico e sempre disponibile anche durante le lunghe marce.

Gli elementi nutrizionali

I germogli di porro, che appartengono alla stessa famiglia dell’aglio e della cipolla, hanno un basso contenuto di grassi saturi e monoinsaturi, mentre si avvalgono dei benefici dei grassi polinsaturi, e sono del tutto privi di colesterolo.

Per quanto riguarda l’apporto vitaminico, sono ricchi di:

  • vitamina A

  • Tiamina – vitamina B1

  • Riboflavina- vitamina B2

  • Niacina – vitamina B3

  • Acido pantoteico – vitamina B5

  • vitamina B6

  • Acido folico – vitamina B9

  • vitamina C

  • vitamina E

In merito all’apporto di:

  • minerali

  • calcio

  • ferro

  • magnesio

  • fosforo

  • manganese

  • rame

  • selenio

  • potassio

  • zinco

Sono ricchi di aminoacidi e, se conservati alla luce sviluppano una altissima percentuale di clorofilla; per di più il loro apporto proteico è del 20%, mentre quello calorico è di 61 kcal per 100 grammi.
I germogli di porro sono considerati un vero e proprio ausilio nutrizionale di alto profilo per la notevole concentrazione di sostanze benefiche.

Germogli di porro: come usarli in cucina

Poiché i germogli di porro Matteo sono molto aromatici ed hanno un sapore simile a quello dell’ortaggio, possono essere usati in cucina in molti modi differenti:

  • sicuramente a crudo in insalata, con la loro fragranza dolce, insaporiranno qualsiasi mix di ortaggi e verdure in foglia. Saranno squisiti combinati con germogli di soia o di alfa-alfa, con legumi bolliti o come ripieni per i pomodori a crudo;

  • un altro ottimo modo per utilizzare i germogli di porro è frullarli con dell’olio e.v.o. ed ottenere una salsa con cui condire carne o pesce;

  • sempre frullati, i germogli di porro diventano un saporito fondo di cottura per sughi con cui condire la pasta o per mantecare i risotti;

  • preziosi nella cucina vegetariana, i germogli di porro possono essere utilizzati per eccellenti frittate;

  • leggermente sbollentati o ripassati in padella, possono diventare una utile base per saporite zuppe oppure vellutate con cereali, legumi o patate.

Insomma, che siano il sapore dominante o che siano un elemento di accompagnamento, i germogli di porro sono un aiuto in cucina, perché rispetto all’ortaggio sono molto più digeribili e più ricchi di elementi nutritivi ed enzimi metabolici.

Come coltivare i germogli di porro in 4 passaggi

I germogli di porro appartengono alla famiglia delle Amaryllidacee ed il loro nome tecnico è Allium Ampeloprasum.

Coltivarli è semplice, basta attenersi a pochi suggerimenti:

  • metterli in abbondante acqua per almeno 8-12 ore, per far iniziare il processo di germinazione;

  • sciacquare bene i semi almeno 2-3 volte al giorno, ricordando di drenare bene l’acqua per evitare la formazione di muffe;

  • continuare il processo di risciacquo per almeno 10-12 giorni, ma il suggerimento più importante è assaggiarli ogni giorno durante i risciacqui per capire quando il sapore è adatto al gusto individuale;

  • lasciarli alla luce durante la germinazione favorirà l’aumento della clorofilla, e questo starà a significare una maggiore digeribilità, una migliore e più veloce metabolizzazione e la prevenzione di fenomeni di alitosi.

Il suggerimento più prezioso è comunque quello di avere pazienza nella fase iniziale, perché la germinazione iniziale può essere lenta, difficilmente prima che sia passata una settimana, perciò bisogna avere la costanza di sciacquare e drenare più volte al giorno per accelerare il processo: però una volta iniziati a germinare i vostri germogli di porro vi forniranno un prezioso apporto in termini di gusto e di salute.

Un ultimo spunto di riflessione: avere in casa i germogli di porro significa avere una scorta vitaminica e proteica sempre fresca anche senza andare a fare la spesa, quindi ideale per chi lavora fuori casa.

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